L‘ intervento chirurgico è inevitabile
Mi sveglio alle sei di mattina. Sono sveglio e lucido eppure potrei senz’altro dormire altre quattro ore. No funziona però. Peccato. La notte era stata emozionante dopo la vittoria della Svizzera ai campionati mondiali. Gli italiani preferiscono gli svizzeri ai serbi e festeggiano insieme a me. Quindi mi alzo e poco dopo sono in cammino. Oggi voglio raggiungere Pavia, una città con 70000 abitanti. Non sapevo nemmeno che esistesse. Un pellegrinaggio di questo genere è anche un’ulteriore processo di formazione. Si impara sempre qualcosa di nuovo e le famose cellule cerebrali rimangono in allenamento.
Risolto il problema della vescica
Stamattina faccio fatica a partire. Sento la mia vescica enorme al calcagno e potrei strillare per il dolore. Strada facendo incontro un pellegrino. Si informa sul mio problema e mi spega che facilmente sarebbe stato da risolvere. Ci vuole un ago, due tre punture nella vescica in modo che il liquido possa uscirne e il problema sarà risolto. Sono un po‘ insicuro. Il diamtero della vescica è di tre o quattro centimetri. Decido di terminare questa giornata e levo il mio pollice destro. Poco dopo un ragazzo simpatico mi offre un passiaggio in macchina e mi porta a Pavia.
Rompo la vescica con un ago
Poi faccio il check-in nel mio albergo e chiedo un ago al gestore. L’intervento me lo faccio io. Molto doloroso ma efficiente. Già due ore più tardi mi sento molto meglio. Spero che non peggiori e che possa continuare il mio cammino. Perciò la documentazione fotografica di oggi è limitata. Chiedo scusa un’altra volta.